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Gerusalemme, risoluzione Onu anti-Trump


L'Assemblea generale dell'Onu voterà domani, giovedì 21 dicembre, in sessione straordinaria, la risoluzione presentata dall'Egitto in Consiglio di sicurezza e bocciata a causa del veto Usa, che condanna la decisione di Washington di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele. Gli Usa rischiano un nuovo e pesante isolamento, dopo quello subito in consiglio di sicurezza, dove gli altri 14 membri hanno votato a favore. L'ambasciatrice Usa all'Onu, Nikki Haley, ha twittato una minaccia. "All'Onu - ha scritto - ci chiedono sempre di fare e donare di più. Quindi, quando prendiamo la decisione, su volontà del popolo americano, su dove collocare la nostra ambasciata, non ci aspettiamo di essere presi di mira da quelli che abbiamo aiutato. Giovedì ci sarà un voto che critica la nostra scelta. Gli Usa prenderanno i nomi".

Dopo il voto in consiglio di sicurezza, dove gli Usa erano riusciti a bloccare la risoluzione usando il potere di veto ma trovandosi contro tutti gli altri 14 membri, la Haley aveva usato un linguaggio simile: "e' un insulto e un affronto che non dimenticheremo".

Il presidente Usa Donald Trump e la premier britannica Theresa May hanno discusso nella loro telefonata "i prossimi passi per la pace in Medio Oriente" e hanno sottolineato "l'urgenza di affrontare la crisi umanitaria in Yemen". Lo rende noto la Casa Bianca. Nel colloquio i due leader si sono scambiati gli auguri di Natale e di Capodanno. May ha espresso le sue condoglianze per l'incidente ferroviario di ieri nello Stato di Washington, mentre Trump si è congratulato per la decisione dei leader dell'Unione Europea di passare alla seconda fase delle negoziazioni sulla Brexit.


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