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Renzi: mai con Berlusconi, escludo intese con Mr.Spread


Il Pd non farà un governo con Forza Italia di Silvio Berlusconi. E' quanto assicura il segretario dem Matteo Renzi, intervistato da Repubblica. "Anche perché - osserva - Berlusconi è bravissimo a camuffarsi. In questa campagna elettorale sembra un passante. Ma ce lo ricordiamo vero che lui è il principale responsabile di questi lustri? Che lui è Mister Spread? Che sta ripromettendo le stesse cose del 1994 perché non le ha mai fatte? E le uniche promesse mantenute, dall'Imu all'Irap, gliele abbiamo realizzate noi. Io non contesto ciò che Berlusconi ha fatto, contesto ciò che Berlusconi non ha fatto". Renzi dopo aver sottolineato che "la contesa per il primo partito è tra noi e il M5s", critica anche i presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso: "Sorprendente la loro scesa in campo, i loro predecessori non hanno brillato nelle urne. Ogni voto a Liberi e uguali è regalato alla destra". "Mi spiace, molto" dice quindi sul passo indietro dell'ex sindaco di Milano Giuliano Pispaia, "però - assicura - adesso si parte, il generoso lavoro di Piero Fassino ha comunque prodotto una coalizione che sarà ufficializzata in settimana. L'Italia è l'unico grande paese europeo in cui la sinistra ha chance di vittoria. Ma bisogna che adesso la squadra del Pd sia compatta: mancano tre mesi alle elezioni, ora puntiamo a vincere, stop alle polemiche". Del resto, fa sapere, "a mia fase zen è finita, ora si deve lottare casa per casa. Ai dirigenti del Pd dico che non tollererò solo chi si rassegna al primo sondaggio negativo". L'ex premier torna anche sulla vicenda di Banca Etruria: "Vicenda incredibile - recrimina - Si parla solo di questo per non toccare i veri problemi del sistema bancario italiano. Diciamolo forte e chiaro: noi abbiamo mandato a casa Boschi senior e tutto il Cda di Etruria. Commissariati, chiaro? Senza guardare in faccia nessuno. La Boschi ha avuto una mozione di sfiducia respinta dalla Camera. Chiarita per l'ennesima volta questa storia, noi torniamo a dire: sulle banche non abbiamo scheletri nell'armadio. Vogliamo la verità".


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