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Il voto degli anziani sarà decisivo? Quattro opinioni sulla strategia di Berlusconi


Al centro dello scacchiere politico italiano, come dal 1994 a questa parte, c'è ancora Silvio Berlusconi a muovere i pedoni. La coalizione di centrodestra è data in testa ai sondaggi, Forza Italia sta guadagnando terreno e trascina tutto il gruppone oltre il 35% - cinque punti in più del centrosinistra, che soffre una continua emorragia di consensi.

Stavolta il nemico del magnate non è più la minaccia comunista - la sinistra non è considerata un concorrente credibile tra i rivali - bensì il populismo grillino. La tattica, però, è ancora una volta semplice e va ben oltre l'affinità anagrafica: conquistare il voto di anziani e pensionati nel secondo Paese più vecchio al mondo.

L'analista internazionale

Bill Emmott, ex direttore dell'Economist, e autore del libro Good Italy, Bad Italy, ritiene che l'Italia sia incapace di voltare pagina e lasciarsi alle spalle il berlusconismo per le seguenti ragioni:

  • Non bisogna sottovalutare il fatto che ha ancora tre canali televisivi;

  • E' ancora molto ricco, "nonostante il declino delle sue aziende", e questo gli dà accesso a risorse preziose;

  • E' un buon comunicatore: direbbe qualsiasi cosa pur di stare al potere;

  • "Gli italiani sono più tolleranti rispetto ai popoli di altri paesi quanto a crimini o peccati: pensano che tutti i politici abbiano scheletri nell'armadio, in un modo o nell'altro". Le cose "che ha fatto Berlusconi, o per cui è stato condannato, avrebbero posto la parola fine alla carriera politica di chiunque in Germania, Inghilterra o Francia. Gli italiani hanno basse aspettative".

La tattica di puntare sul voto "anziano" è una metodologia standard che ha usato anche in passato, proponendo tagli alle tasse e aumenti pensionistici. Lo ha premiato allora, e potrebbe premiarlo anche oggi - ritiene Emmott. Tuttavia, "non penso che queste promesse avranno un grande impatto. Tutti sanno che le possibilità economiche in Italia sono limitate e nessuno si fa illusioni". Berlusconi piuttosto vuole dare una percezione, fare vedere "che ci tiene, che si occupa di questi temi di più rispetto a PD o Movimento 5 Stelle".

Se altri leader europei - perdenti alle elezioni come Corbyn o vincenti come Macron - hanno creato un manifesto o una piattaforma ponendo al centro la fascia più giovane della popolazione, in Italia i margini di manovra sono quasi nulli, sostiene Emmott. "La situazione fiscale è così limitata, e l'economia italiana è cresciuta così poco che non è possibile garantire un'offerta attrattiva per nessun gruppo sociale - almeno basandosi su queste premesse di spesa pubblica".

Secondo il giornalista inglese lo scenario più probabile in primavera sarà una grande coalizione di governo tra centro-destra e centro-sinistra. Il gruppone di Salvini, Meloni e Berlusconi "non ha i numeri per farcela da solo".

Lo studioso di comunicazione politica, strategia e sondaggi

Abbiamo intervistato anche Lorenzo Pregliasco, co-fondatore di Quorum, agenzia di consulenza specializzata in strategia politica, e YouTrend, magazine web incentrato sui sondaggi e i trend sociali, economici, politici.

“Berlusconi sta costruendo questo ritorno dopo un periodo in cui è stato sapientemente ai margini dell’agone politico. Sta utilizzando un focus che punta a pochi temi, chiari e comprensibili per il suo elettorato. Come le pensioni minime a mille euro".

Le "card" postate su Facebook, semplici e dirette, esemplificano bene questa operazione.

Berlusconi si ricollega all'operazione del 2001, quando la proposta delle pensioni minime a un milione era presente nel contratto con gli italiani firmato da Bruno Vespa. La sua strategia è dire: "Siamo gli unici ad averlo fatto e siamo pronti a rifarlo", aggiunge Pregliasco. Parte della operazione nostalgia è anche il sito governiberlusconi.it che rilancia i "successi" dei quattro esecutivi guidati dall'ex Cavaliere.

Poco importa che i numeri non tornino, come dimostra questo fact-checking di Agi. Il voto anziano "pesa tanto: la propensione a partecipare al voto degli over-65 è più elevata rispetto agli under-35", continua Pregliasco.

L'Italia ha una popolazione adulta di 50,7 milioni di persone. Circa il 27% ha più di 65 anni (13,5 milioni), mentre i giovani (18-29 anni) rappresentano solo il 14,6% dell' elettorato (7,4 milioni). Nel dicembre 2016, l'affluenza alle urne per il referendum costituzionale è stata del 60% tra i under 35 e del 70% per le persone di età superiore ai 55 anni (fonte: Quorum/Youtrend per Skytg24).

"Parte del suo elettorato è fatto di anziani, casalinghe, persone marginate socialmente, molti di essi residenti al Sud Italia. Al Medidione, secondo le nostre valutazioni, si gioca molto della partita: più della metà dei collegi elettorali sono in bilico".

Come è noto, inoltre, sono i giovani a tirare la volata del Movimento 5 Stelle, soprattutto nelle città. Un elettore pentastellato su quattro aveva meno di 34 annialle comunali di giugno 2016.

Difficile capire adesso come inciderà la strategia berlusconiana sul nuovo apparato dei collegi, conclude Pregliasco. "Le nostre simulazioni sui nuovi collegi mostrano che il saldo degli spostamenti del numero dei seggi, regione per regione, favorisce lievemente Berlusconi, dandogli 3 collegi in più. Inoltre, nelle zone in cui è cresciuto il centro-destra è cresciuta anche la popolazione".

Il responsabile della campagna elettorale

Antonio Palmieri, parlamentare milanese, è responsabile internet e nuove tecnologie di Forza Italia e uno dei guru della comunicazione politica italiana. Rispondendo via email alle nostre domande, sembra confermare su tutta la linea l'analisi fatta da Lorenzo Pregliasco e Bill Emmott.

Innanzitutto sul "nuovo nemico", il M5S.

"La sfida è quella di far capire che Berlusconi è l'unico argine alla vittoria dei grillini, il cui programma statalista, giustizialista e "tassatista" (nel senso dell'introduzione di nuove tasse), di blocco delle grandi opere e di decrescita "felice" darebbe il colpo di grazia a questa nostra malandata Italia. La sinistra ha cercato di interpretare questo ruolo ma ha fallito, anche perché Renzi ha inseguito Grillo sul suo terreno. Ora tocca a noi. Berlusconi rimette la sua esperienza al servizio dell'Italia, nel momento del bisogno".

Quanto alla strategia di puntare sul voto più anziano, "la realtà viene prima della comunicazione", risponde Palmieri. "Formulando proposte e focalizzando temi che interessino ai giovani e cercando di farle conoscere nel modo migliore. A ciò si aggiunge il fatto che Berlusconi, per la sua storia personale (anche in questo caso la realtà viene prima) è un personaggio "pop", che ha un impatto comunicativo interessante su tutte le generazioni. Ciò lo rende attrattivo di suo, per il solo fatto di essere tornato in campo".

Pochi temi, ma chiari e alla portata di tutti, dicevamo. Bisogna "avere una proposta generale chiara", sostiene Palmieri. "Noi da sempre focalizziamo la nostra campagna su alcuni grandi punti di interesse generale, fondati sulla credibilità del leader e declinati con un linguaggio chiaro, semplice, diretto e concreto. A ciò si unisce, ovviamente, il mettere in campo in ogni collegio la persona più indicata per quello specifico territorio, una persona che sia in grado di comunicare in modo chiaro il programma di governo. Ci deve essere un gioco di squadra, dove il candidato completa il lavoro del leader".

Come si trasformano i punti deboli di un candidato in argomenti che creano empatia, l'ultima domanda alla luce delle traversie giudiziarie e non di Berlusconi. "Poiché ogni pregio è limite ma vale anche il contrario, nel limite del possibile e del ragionevole, i punti deboli non vanno nascosti ma "esibiti". In questo modo un limite può persino diventare un pregio. Come minimo, di sicuro, in questo modo si toglie un argomento polemico agli avversari".

L'opinionista economico

Piazza Pulita ha stimato il costo delle misure proposte da Silvio Berlusconi in 80 miliardi di euro, di cui 40-50 miliardi di sola flat tax. Le pensioni minime a 1000 euro potrebbero avere un costo di 4 miliardi euro all’anno. Tuttavia, secondo Ferdinando Giugliano, editorialista di Bloomber View, non è questo il giusto approccio per valutare la campagna elettorale di Berlusconi - personaggio politico che si sta reinventando come "statista esperto, padre della patria".

"Si tratta evidentemente di un libro dei sogni non realizzabile. Ci ha abituato a promesse elettorali impossibili come il Ponte sullo Stretto. L'uomo, in campagna elettorale, promette di tutto ma una volta al governo è vittima delle dure leggi del bilancio pubblico. Sono sicuro che se andasse al governo farebbe scelte di politica economiche espansive che mal si concilierebbero con una fase di ripresa, che consiglia piuttosto prudenza - anche alla luce dell'alto debito pubblico".

"Stimare l'esatto costo della sua campagna elettorale è giusto ma non sarà il modo giusto per convincerlo a cambiare strada".

Secondo dati della Banca d'Italia, come ha scritto in uno dei suoi editoriali Giugliano, il reddito equivalente disponibile di un giovane tra i 19 e i 34 anni è stato nel 2014 oltre il 10% più basso che nel 1995. Per un ultra-sessantaquattrenne, invece, più alto di quasi il 20%. La spesa sociale destinata agli anziani è però quattro volte quella di chi è in età lavorativa.

A tale proposito, su Repubblica Giugliano ha parlato di “deprimente inversione di priorità”. Oltre a fare crescere il debito pubblico — ormai arrivato al 132% del Pil — e a fare lievitare il costo del lavoro, queste politiche obbligano milioni di ventenni e trentenni a disoccupazione, lavori precari o alla fuga dall'Italia. I giovani “Voteranno anche meno, ma hanno già pagato molto”.

“I sindacati, negli ultimi anni, fanno sempre battaglie per i pensionati a ridosso della legge di bilancio, in autunno. Naturale, visto che la composizione della loro membership è sempre più spostata verso quell'area demografica. Lo trovo perplimente perché il sindacato dovrebbe essere una forza che rappresenta tutti i lavoratori, soprattutto chi è più in difficoltà. Ma l'attenzione al voto grigio da parte delle forze politiche e sindacali è ovunque, in Europa. Tutti cercano di conquistarlo".

"Ho una domanda, però", conclude Giugliano. "Se tutti affollano quel campo, cosa ne resta degli altri? Per un ragazzo di 30 anni, che sappia fare due conti di matematica previdenziale, l’offerta politica italiana è piuttosto scarsa".


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