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Migranti, le isole greche: 'Ci avete abbandonato'


I greci che accolgono i migranti si sentono abbandonati. Ad Atene, gli amministratori e gli abitanti di tre isole dell'Egeo, Lesbo, Chio e Samo, hanno manifestato davanti al Ministero delle migrazioni. I sindaci sono stati ricevuti dal premier Alexis Tsipras.

Manolis Vournous è il primo cittadino di Chio:

"«Il bisogno è immediato. Un gran numero di rifugiati devo lasciare le nostre isole, devono essere trasferiti. Gli isolani e i rifugiati sono sotto pressione e non è più possibile resistere. La situazione è insopportabile."

A Moria il centro di accoglienza scoppia

L'accordo fra Bruxelles e Ankara per ridurre i flussi prevede che i migranti in arrivo in Grecia dalla Turchia vengano rimandati indietro, se non ottengono lo status di rifugiati. Ma il meccanismo si è inceppato. Per fare un esempio, nel centro di accoglienza di Moria, a Lesbo, si trovano 8mila persone, a fronte di una capacità di 4mila posti. La situazione è la stessa sulle altre isole.

Dice una manifestante: "Non vogliamo ributtare la gente in mare - è ovvio - noi stiamo offrendo la nostra solidarietà, stiamo facendo del nostro meglio, abbiamo dato tutto quello che potevamo dare. Ma Quando finirà? Non ce la facciamo più, soffochiamo."

Il nostro corrispondente Apostolos Staikos:

"Questi manifestanti sanno bene che le loro isole sono solo una tappa per i rifugiati. Ma pensano anche che il governo greco e l'Unione europea chiudano gli occhi sulla tragedia di migliaia di persone che restano come immagazzinate sul loro territorio."


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