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Honduras: la polizia si schiera al fianco dei dimostranti


Sembra un giorno come gli altri, a Tegucigalpa, la capitale dell'Honduras. Ma tutti gli honduregni sono ancora in attesa di conoscere il nome del vincitore delle elezioni del 26 novembre, anche se il quotidiano "El Heraldo" dà per sicuro il trionfo del presidente Juan Orlando Hernandez.

La settimana scorsa ci sono stati scontri tra la polizia e i dimostranti, con un bilancio di 7 morti, simpatizzanti dell'altro candidato, il presentatore televisivo Salvador Nasralla: il loro timore è quello che ci siano stati brogli e chiedono un riconteggio dei voti (Hernandez avrebbe preso il 42,98%, Nasralla il 41,38%). Poliziotti e militari sono stati inviati nelle strade per sedare le proteste che sono proseguite nonostante il coprifuoco, ma questa volta gli agenti di polizia hanno inscenato un inaspettato sciopero e si sono apertamente schierati dalla parte dei dimostranti.

"Siamo assolutamente apolitici"; dice un poliziotto. "Vogliamo la pace sul nostro territorio".

Prosegue, nel frattempo, la complicata missione di controllo delle schede elettorali da parte degli osservatori internazionali inviati dall'Unione Europea. Per la responsabile, l'europarlamentare portoghese Marisa Matias, ci vorrà ancora un po' di tempo.

"Ci devono essere le condizioni affinche tutti coloro che sono coinvolti possano avere ogni garanzia e trasparenza e..anche ora di piu, lla flessibilità di capire che il processo di controllo è da considerarsi non terminato finchè a quando non è finito", spiega la responsabile degli osservatori.


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