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Addio a Michele Hohenzollern-Sigmaringen I di Romania


Nel suo ultimo discorso Michele I di Romania, appena scomparso in Svizzera a 96 anni, si era rivolto al popolo e ai parlamentari del suo paese nel novembre del 2014 a Palazzo Elisabetta, Bucarest.

La sua fu un'esortazione alla dignità, un inno alla libertà col senso della resopnsabilità di dover arricchire la democrazia e migliorare l'arte di governare senza dimenticare mai i rumeni e i territori rumeni che non sono piu' Romania. Un invito ad allontanarsi per sempre dalle cattive passate abitudini: la demagogia, l'egoismo, la sete del potere fini a sè stessi. Con queste parole Michele I ha definitivamente abdicato al suo ruolo e salutato tutti.

La biografia di uno degli ultimi regnanti d'Europa

Michele I di Romania (Sinaia, 25 ottobre 1921 – Aubonne, 5 dicembre 2017) nacque nel castello Foișor a Sinaia (Romania), figlio del principe Carlo e della principessa Elena di Grecia. Quando suo padre scappò con l'amante Magda Lupescu e rinunciò ai suoi diritti al trono nel dicembre 1925, Michele fu designato come ere al trono che gli tocco' nel luglio 1927.

Al momento di salire al trono, Michele aveva poco meno di sei anni. Tra il 1927 e il 1930 la Romania fu tutelata da una reggenza composta dal principe Nicola (fratello minore di Carlo II), il patriarca Miron Cristea, la madre Elena e Gheorghe Buzdugan, presidente dell'Alta corte di giustizia.

Nel pieno della crisi economica del 1930 Carlo II fu richiamato in patria dalla classe politica rumena, insoddisfatta della reggenza, e proclamato re dal Parlamento. Michele fu designato principe ereditario e successore di Carlo II, con il titolo di gran voivoda di Alba Iulia.

Nel novembre del 1939, Michele, ormai maggiorenne ottenne un seggio al Senato di Romania..

Nel settembre del 1940, il regime filo-nazista del primo ministro Ion Antonescu mise in atto un golpe detronizzando Carlo II. Antonescu sospese la Costituzione, sciolse il Parlamento e mise Michele sul trono.

La Costituzione fu ripristinata nel 1944 e il Parlamento riprese le funzioni nel 1946, ma Michele non giurò neppure in seguito sulla Costituzione, né il Parlamento approvò retroattivamente la sua incoronazione.

Michele aveva cinto la Corona d'acciaio che era stata di Carlo I con l'unzione del patriarca della Chiesa ortodossa rumena Nicodim Munteanu a Bucarest, il 6 settembre 1940. In effetti, fino all'agosto del 1944, Michele fu unicamente una marionetta nelle mani del dittatore Antonescu.

Il 23 agosto 1944 Michele aderi' al colpo di stato messo in atto da antinazisti e comunisti che elimino' Antonescu consegnato quasi subito ai sovietici.

In una trasmissione radio alla nazione Michele proclamò la lealtà della Romania agli Alleati, annunciando l'accettazione dell'armistizio offerto dall'URSS, dalla Gran Bretagna e dagli USA, e dichiarò guerra alla Germania. La mossa non evitò una rapida invasione da parte dell'ARmata Rossa con la cattura di decine di migliaia di soldati rumeni che furono deportati in Russia. L'Unione Sovietica occupo' rapidamenteil paese e impose le sue condizioni. A Michele I venne risparmiato il plotone di esecuzione sovietico che liquido' il principe Kyril di Bulgaria.

Alla fine della guerra a Michele fu assegnato il più alto grado (comandante in capo) della legione di merito da parte del Presidente degli Stati Uniti Harry S. Truman. Fu anche decorato con l'ordine della Vittoria sovietico da Stalin per il coraggio personale nel rovesciare Antonescu, e per aver posto fine alla guerra della Romania contro gli Alleati.

Nel marzo 1945 la pressione politica obbligò Michele a nominare un governo filosovietico dominato dal Partito Comunista Rumeno. All'alba dello stato comunista Michele servi' solo come un simbolo; dall'agosto 1945 al gennaio 1946 cercò inutilmente di opporsi al governo socialista diretto dal primo ministro Petru Groza e rifiuto' di firmare i suoi decreti.

Nel corso del 1947 i comunisti imposero la "dittatura del proletariato" e costrinsero Michele ad abdicare il 30 dicembre dello stesso anno.

A Michele venne concesso di recarsi inizialmente in Inghilterra, dove aveva conosciuto la principessa Anna di Borbone Parma (che sarebbe diventata sua moglie) e poi in Svizzera, definitivamente in esilio a Losanna, dove si trovo' in non facili condizioni finanziarie, assieme alla moglie ed alle numerose figlie. Non ebbe mai eredi maschi.

Dopo la caduta di Ceaușescu cercò due volte senza successo di rientrare in patria. Solo in un secondo tempo raggiunse un accordo col governo democratico rumeno e sbarcando a Bucarest venne accolto da una folla di più di un milione di persone. Qualche anno fa aveva designato la figlia primogenita Margherita come erede dinastica.


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